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A PROPOSITO DEL SINDACATO DEL FARE

di Stefania Giacomini

Buon giorno care colleghe e colleghi. E’ la mia prima esperienza  da delegata al congresso di Stampa Romana e ringrazio Lazzaro Pappagallo per avermi proposto a partecipare e ringrazio tutte le colleghe e colleghi che mi hanno votato.  

Alle spalle, tuttavia, ho qualche esperienza sindacale: in Rai , al cdr poi alla cpo dell’Usigrai, alla cpo di Stampa Romana, al GRGP come vicepresidente  e UNGP come vicepresidente. 

 Durante la pandemia non mi sono rassegnata all’inattività: ho realizzato corsi di formazione gratuitamente  per l’Ordine, grazie al supporto di Stampa Romana, sia in presenza,agli inizi della pandemia, che via web proprio sulle fake news e deep fake news con ospiti qualificati (da Parascandalo, a SanGiuliano, da Cioffi a Biraghi al regista de Camillis autore del documentario su Pasolini, dal gen Tricarico alla direttrice del dipartimento Intelligenza Artificiale dell’Universita di Trento  ecc)

Durante l’ esperienza in seno all ‘UNGP ho sofferto un pò la filosofia di far sembrare  di cambiare qualcosa per non cambiare nulla. 

E tornando  proprio alla Cpo dell’USIGRAI, si è sfiorata la possibilità di realizzare qualcosa di concreto. Ho contattato con altre colleghe la presidenza della Regione Lazio che ci ha affidato un architetto per lo studio di fattibilità a prezzi irrisori per la realizzazione di un asilo non solo per le giornaliste ma per tutte le lavoratrici turniste   Dico sfiorare, perche pensate un po’, proprio a causa  del rifiuto di una collega della Cpo non si è andati avanti. Era qualcosa di concreto e un segnale di grande progresso sociale che arrivava proprio dalla più grande azienda radiotelevisiva italiana. Peccato. Occasione persa.

Ieri la neo segretaria FNSI Alessandra Costante ha dichiarato che la FIEG non vuole affrontare e trattare il problema dei giornalisti fuori dal contratto. Basta solo questa indisponibilità  per non andare avanti? Spero di no. Non sono tanti quasi 10 anni di contratto bloccato?

Gli ultimi dati dell’ex Inpgi ,come ha detto il segretario uscente Lazzaro Pappagallo, fotografano 14.702 giornalisti subordinati su tutto il territorio nazionale. Negli ultimi dieci anni si sono  persi un quarto degli occupati. E poi c’e un grandissimo numero di colleghi che lavorano a pezzo con tariffe da fame. In aggiunta aumentano i prepensionati e i pensionati.

La crisi della nostra categoria è  nei contratti e nei  salari che in molte testate rasentano il ridicolo, nemmeno 10 mila euro l’anno. 

 Allora ha ragione Vittorio di Trapani, presidente FNSI quando dice: ‘ l’ultima soluzione delle querele che elimina il carcere ma inserisce la multa non va bene perché ammende da 10mila euro non riescono molti giovani giornalisti  ad affrontare proprio perche guadagnano a mala pena diecimila euro’.

Ma il problema principale, forse è sfuggito al neo presidente FNSI, è quello del giusto contratto e della equa remunerazione di questi colleghi e non solo di cambiare la riforma Cartabia.

Mi sono piaciuti gli interventi di molte colleghe, già mi sembra che in questo congresso  la presenza di genere è più che garantita: come  Aversa  che ha sollecitato  di fare qualcosa per far incontrare domanda ed offerta , come  Lamina  che ha sollecitato l’importanza della formazione vista  l’invasione  sempre più rapida dell’intelligenza artificiale nelle redazioni per garantire la sopravvivenza dei giornalisti e la qualità dell’informazione. Lo  ha evidenziato Oreste Pollicino  il prof di diritto costituzionale  della Bocconi: la chat gpt crea testi che per definizione non fanno riferimento alle fonti e prima non era mai accaduto perche Google ha sempre indicato i vari link delle fonti.

Peccato che i colleghi di Contro Corrente siano usciti in nome di una parità di genere  non rispettata ma che è sembrata piuttosto una motivazione pretestuosa.

Importante dunque il percorso che ha iniziato Stampa Romana di formazione e che mi auguro continui con la nuova dirigenza.

Qualcuno ha contestato il fatto che i corsi sono a pagamento. Certo  35 euro contro i 200 300 di organizzazioni private,  sono cifre irrisorie, ma si possono trovare soluzioni per andare incontro  a colleghi non contrattualizzati.

 A qualcuno ho partecipato per apprendere il nuovo modo di girare, montare ed editare i miei servizi per la  testataweb  Goodinitaly webtv che ho co – fondato e dirigo dopo essere uscita dalla RAI. Ci sono stati corsi per  podcaster o videomaker sul mobile journalism. E sui social media manager.

    Una soluzione  dal prof Pollicino sul controllo delle fonti è la normativa del diritto d’autore ovvero equo compenso per chi fornisce contenuti di testo e video.

Bisognerebbe approfondire lo ‘European Freedom Act’ sulla tutela del’indipendenza del giornalista e sulla proprieta intellettuale.

 Sono in piena sintonia con ciò che ha citato Lazzaro Pappagallo ovverola definizione ordinistica: “il rispetto della verità sostanziale dei fatti. E ancora  cito le parole scritte da Pappagallo “ il giornalismo non è una enciclopedia del web ma il racconto, spesso in tempo reale, a volte in tempo mediato e differito, delle cose nuove, che non si vogliono far sapere, ………….Il digitale, la tecnologia, l’intelligenza artificiale saranno dei compagni di viaggio ma non dei sostituti.

Aggiungo io però che soprattutto in questi di tempi in cui si racconta la guerra in Ucraina dovremmo evitare la deriva del racconto spettacolare. Il concetto di etica e di deontologia dovrebbe essere ricordato più spesso.

E circa l’ inevitabile passaggio dall’INPGI all’ INPS, STAMPA ROMANA ha realizzato  un serio  accordo  con il patronato della Uil per garantire una porta d’accesso importante ai servizi non solo previdenziali dell’Inps e sembra che l’accordo funzioni. Dunque si è fatto qualcosa di concreto. 

Anche il dialogo di Stampa Romana con l’esterno è stato portato avanti con magistrati, università pubbliche per realizzare corsi e convegni, il premio Bonfanti sugli esteri per avere uno sguardo largo sul mondo e il premio Uniti per il lavoro con Cgil Cisl e Uil C’è molta carne al fuoco ed ho citato solo alcuni punti  e dunque penso che tutte le componenti di Stampa Romana dovrebbero anzichè contrapporsi sterilmente dialogare sui contenuti.

Per fare qualcosa di concreto  per avvicinare i giovani colleghi ad iscriversi al sindacato……, la butto là: perche non organizzare una sorta di ….. una giornata a porte aperte ai giovani colleghi della sede romana?

Redazione:
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