AL VIA IL “FOGLIO ROSA” PER GLI ASPIRANTI PUBBLICISTI

tesserino ordine giornalisti

Di Gianni Montesano

Consigliere nazionale Ordine dei Giornalisti

Dal primo aprile per diventare giornalisti pubblicisti servirà una sorta di “foglio rosa”, una dichiarazione di inizio attività il cui scopo è   dare una maggiore certezza e qualificazione al percorso di accesso  nell’Ordine dei Giornalisti, contestualmente viene introdotto l’obbligo  di  formazione professionale per un equivalente di almeno 20 crediti formativi. L’obiettivo della “Integrazione delle Linee Guida per aspiranti giornalisti”, il nome della delibera varata dal Cnog a fine gennaio,   è quello di  mettere  un pò di “ordine” nell’acquisizione dei tesserini  e lavorare sulla preparazione degli aspiranti che oggi, spesso, ottengono l’iscrizione all’albo senza avere una  chiara conoscenza non solo dei diritti ma anche dei doveri dei giornalisti. 

Come funziona? Semplice: quando una persona decide di intraprendere l’attività pubblicistica con una testata giornalistica  avrà novanta giorni di tempo per fare la dichiarazione di inizio attività specificando, oltre ai suoi dati personali, la testata  e il direttore responsabile con cui si avvia la collaborazione; in questo modo sarà iscritto nell’apposito registro. Se nel corso del biennio l’aspirante pubblicista avvierà, come  accade di frequente, collaborazioni con altre testate, dovrà comunicarlo all’Ordine regionale presso il quale intende iscriversi. Nel corso dei due anni, inoltre, dovrà frequentare corsi gratuiti di formazione professionale, organizzati  dal Cnog e/o dagli Ordini regionali,  per un equivalente di 20 crediti, che corrispondono a 20 ore.

Non essendo iscritti all’albo, gli aspiranti non possono  accedere alla piattaforma SIGEF, il portale online della formazione continua dei giornalisti; dovranno quindi partecipare a corsi “ad hoc” per loro.  E’ bene ricordare che le norme sulla formazione obbligatoria sono state introdotte dalla legge  del 2011 e vale per tutte le professioni ordinistiche; i giornalisti erano tra le poche categorie ad esserne sprovviste.

Restano invariate tutte le altre regole per l’iscrizione all’elenco dei giornalisti pubblicisti, in particolare quelle sulla continuità delle pubblicazioni con le testate e l’obbligo della retribuzione in base alle soglie minime stabilite dai singoli ordini regionali.

Tornando all’iter di accesso per gli aspiranti, occorre fare attenzione alle norme transitorie. Il registro entrerà in vigore a partire dal primo aprile 2020, ma l’obbligo di iscrizione è retroattivo e parte dal 1 gennaio 2019 (sottolineo 2019).  Chi ha in corso un’attività pubblicistica a partire da quella data dovrà comunque formalizzare la dichiarazione ed essere registrato per ottenere, al termine del biennio, l’iscrizione all’albo. Lo stesso vale per l’obbligo formativo, ovviamente i crediti equivalenti saranno parametrati all’anzianità della collaborazione. Chi invece ha avviato una collaborazione prima del 31 dicembre 2018 è esente dall’iscrizione al registro.

L’approvazione del registro segna una novità  nei meccanismi dell’accesso all’albo. Un passo importante in un percorso riformista sempre più necessario per una professione che deve aprirsi al mondo della comunicazione digitale ma essere capace, al tempo stesso,  di tenere alto il livello di qualità, sia tecnico che deontologico.

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