Stampa romana e le agenzie di stampa italiane si mobilitano, a Moles l’appello “torniamo alle convenzioni”

di Loredana Colace, segreteria Stampa Romana 

L’appello è stato unanime, tutte le agenzie di stampa italiane su input di Stampa romana, hanno rivolto al sottosegretario all’editoria, Giuseppe Moles, e al governo Draghi di rivedere le modalità di attribuzione dei contratti di fornitura informativa della presidenza del Consiglio e del ministero degli Esteri, superando l’attuale sistema dei bandi di gara per tornare a quello delle convenzioni cioe’ a dire a una forma di finanziamento diretto.

Il sottosegretario Moles non ha lasciato cadere nel nulla la richiesta e il 21 dicembre scorso,  durante la conferenza stampa di presentazione del dossier “il sostegno all’editoria nei principali Paesi europei”, ha assicurato che se ne occuperà: attraverso  una proroga di tre mesi dell’attuale sistema, e con l’istituzione di una commissione a Palazzo Chigi che, in tempi rapidi individui una soluzione piu’ rispondente alle esigenze delle agenzie italiane  che contemporaneamente garantisca – ha dichiarato il sottosegretario –  livelli occupazionali, qualita’ e investimenti. , Si apre insomma un “dossier Agenzie” le quali, pesantemente penalizzate dalla crisi dell’editoria e dall’affermarsi senza regole dell’informazione social, vogliono tornare centrali,  adeguatamente sostenute, nel sistema dell’informazione. 

Stampa romana e’ stata il motore dell’iniziativa, convinti come siamo che alle agenzie di stampa debba essere riconosciuto il ruolo di infrastruttura pubblica.  Sono fonte primaria nel panorama informativo e garantiscono imparzialita’ e pluralismo attraverso una continua diffusione di notizie verificate.  Sulla base di questi presupposti abbiamo creato una sorta di coordinamento delle agenzie che , sotto la mia guida, si e’ riunito per mettere a punto una strategia che centrasse l’obiettivo. Abbiamo inviato a Moles un comunicato della segreteria di stampa romana nel quale abbiamo chiesto la conclusione dell’esperienza dei bandi “al massimo ribasso” che nei quattro anni nei quali sono stati adottati, ne hanno denunciato tutti i limiti.  Alla nostra presa di posizione sono seguite quelle di tutte le agenzie di stampa, dall’Ansa che e’ la prima agenzia Italiana alla piu’ piccola, non per questo meno importante. Questo materiale e’ giunto sul tavolo del sottosegretario e l’effetto c’è stato. Personalmente sono molto soddisfatta di questo primo risultato  frutto di un lavoro comune; la tappa successiva sara’ di chiedere un incontro con Moles. Seguiremo la vicenda in ogni passaggio  con l’idea che sia indispensabile per offrire maggiori certezze alle agenzie di stampa, a chi vi lavora.

Il sistema dei bandi ha generato grandi margini di incertezza nella copertura dei costi del servizio, ha esposto i giornalisti al rischio del precariato a scapito della qualità dei notiziari.  Gli editori, che sembrano essere preoccupati solo del costo del lavoro, di mala voglia investono, devono  rispettare quanto stabilisce il contratto nazionale affidando  a professionisti contrattualizzati il lavoro che così potrà essere capillare e indipendente.  A fronte di circa 700 giornalisti articolo 1 nelle agenzie sono parecchie centinaia i collaboratori precari da anni, uno scenario che parla da solo.  E’ per questo che andremo avanti per ottenere un significativo cambiamento nelle modalita’ di finanziamento delle agenzie. Ringrazio i CDR che, in modo molto concreto e attivo, hanno reso possibile questo percorso. continueremo a lavorare insieme.

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