Ordine dei giornalisti: Secondo stop del Ministero della Giustizia al nuovo accesso alla professione.

Per la seconda volta in pochi mesi le modifiche proposte dalla presidenza Bartoli sull’accesso al praticantato votate dalla maggioranza che lo sostiene sono state bocciate dal Ministero di Giustizia vigilante sull’Ordine nazionale dei Giornalisti.

Nel provvedimento con il quale viene ribadita, con richiesta urgente anche di rettifica sul sito dell’Ordine, l’impossibilità del Consiglio Nazionale di sostituirsi al Legislatore si fa espresso riferimento agli esposti del gruppo Per il Giornalismo all’opposizione dell’attuale dirigenza.

Nel documento ministeriale, inviato anche agli Ordini Regionali, si ribadisce con nettezza l’ineludibile ancoraggio a una testata e a un direttore responsabile per poter effettuare l’accesso al praticantato giornalistico.

I consiglieri nazionali del gruppo Per il Giornalismo ribadiscono l’urgenza di una riforma per Legge dell’accesso alla professione e sottolineano come, quando si tenti di operare all’interno del quadro normativo esistente occorrano due condizioni indispensabili: ragionevolezza e ampia condivisione.

Entrambe sono mancate.

Il gruppo Per il Giornalismo stigmatizza che, prima di rivolgersi al Ministero competente, alcuni consiglieri e consigliere avevano chiesto al presidente Bartoli di annullare in autotutela la delibera contestata. 

La risposta dell’esecutivo non si limitò a rilevare l’insussistenza delle condizioni per accogliere l’istanza ma sfidò chi aveva posto la questione invitandolo a esperire eventualmente “rimedi impugnatori dinanzi alla competente autorità Giudiziaria”. A quanto pare non ce n’è stato bisogno.


LA SENTENZA

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