Media Freedom Act: come limitare la libertà dei giornalisti

di Antonio Moscatello portavoce Infofuturo

Non è possibile presentarsi al mondo come i campioni della democrazia, mentre di fatto si comprime la libertà di stampa. Eppure è quello che sta accadendo nell’Unione europea, proprio nel momento in cui l’Europa sostiene di proporsi come un argine contro i modelli autoritari.

Da poco meno di un anno in sede europea si discute di una legge sulla protezione della libertà di stampa, che sarebbe pure bella cosa. E finalmente la bozza licenziata dal Consiglio europeo. Peccato che la Francia abbia voluto inserirci un emendamento che consente di fatto alle agenzie di sicurezza di spiare i giornalisti con trojan, in modo da scoprire le loro fonti confidenziali e impedire di fatto la libertà di stampa.

E’ questo infatti il senso dell’eccezione inserita nell’Articolo 4 , Paragrafo 4, della bozza, nel quale è statuito che “questo articolo lascia impregiudicata la responsabilità degli Stati membri di salvaguardare la sicurezza nazionale”. Di fatto, basta che si invochi questo vago concetto di “sicurezza nazionale” per spiare i giornalisti e impedire l’esercizio del diritto alla libertà d’informazione.

65 organizzazioni della società civile e dei giornalisti in una lettera aperta hanno espresso le loro preoccupazioni in merito agli emendamenti.

Ora, il Media Freedom Act sarà oggetto di negoziati in seno al Parlamento europeo e alla Commissione prima di essere votato ed entrare in vigore. C’è, insomma, ancora tempo per migliorarlo (o peggiorarlo ulteriormente).

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