La pandemia Covid non si ferma. Anzi, investe il Paese intero, non solo alcune regioni come nel marzo scorso.
Di fronte a possibili nuovi divieti e blocchi dovrebbero tenersi le elezioni per il rinnovo dei Consigli nazionale e regionali dell’Ordine dei giornalisti, già rinviate dal 4 ottobre scorso.
Il presidente dell’Ordine della Lombardia ha chiesto al ministero un altro rinvio e ci si aspetta che questo si pronunci.
Fuori da ogni polemica: il voto va garantito, ma in serenità e piena sicurezza come ci ricorda in una nota il collega Pierluigi Roesler Franz. Le sue argomentazioni sono condivisibili. Non pochi colleghi, per età o per salute, si sentono particolarmente a rischio e potrebbero disertare le urne. Una scelta comprensibile che mal si concilia con la garanzia del diritto a un voto sicuro. Chi ha la responsabilità di organizzare le elezioni lo farà con rigore e nel rispetto di tutte le procedure, ma basterà?
Lo stesso presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il decreto del 18 ottobre 2020 e soprattutto con il DPCM di ieri ha posto altri forti limiti ad attività come convegni, congressi, assemblee. Questi limiti potrebbero comprendere anche le nostre “assemblee” per il rinnovo dei Consigli dell’Ordine.
Allora ha ragione Franz: va utilizzata questa situazione per innovare. Per introdurre finalmente per le elezioni dell’Ordine il voto elettronico così com’è per l’Inpgi, la Casagit, il Fondo complementare come pure annunciato nei tanti programmi elettorali. Si cambi la legge, allora, e si garantisca, con il voto a distanza, la più ampia partecipazione.
È questo che va chiesto in modo unitario al Governo e al Parlamento.
Via le polemiche sterili e spesso ingiustificate, lavoriamo tutti per costruire da subito il futuro: impegniamoci per la riforma dell’Ordine con questa integrazione cruciale soprattutto in una fase a rischio come l’attuale.