Il PUNTO sul Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani

di Corrado Chiominto, Simona Fossati, Marco lo Conte, Tiziana Stella.

Consiglieri di amministrazione del Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani

 

 

Cara collega, caro collega,

siamo chiamati a votare per il rinnovo del Consiglio dell’Inpgi in un clima surreale: le difficoltà dell’Istituto previdenziale sono sotto gli occhi di tutti e così come le difficoltà di individuare e implementare rimedi adeguati. In un contesto incerto per quanto riguarda il destino delle nostre pensioni obbligatorie di primo pilastro, è il caso di sottolineare il valore prodotto per gli iscritti dal Fondo Pensione Complementare dei Giornalisti Italiani: uno strumento che grazie alla sua autonomia, difesa con forza anche rispetto agli altri organismi del nostro mondo, riserva agli iscritti uno strumento importante di risparmio previdenziale caratterizzato da redditività, flessibilità, diversificazione e vigilanza.

 

Vi possiamo anticipare che i rendimenti del 2019 sono stati soddisfacenti: non solo per l’ampiezza delle performance – +9% per il comparto prudente,  +11% per il mix – ma soprattutto perché hanno completamente recuperato i cali accusati nel 2018: indice di quanto sia importante non spaventarsi per un risultato negativo di breve periodo. Il fondo pensione offre agli iscritti, lo ricordiamo, maggiori occasioni per ottenere anticipazioni rispetto al “Tfr in azienda” e a condizioni fiscali migliori; i tempi a volte non sono brevi e stiamo lavorando proprio per accorciarli, grazie anche all’ingresso di un nuovo direttore che stiamo selezionando tra un numero cospicuo di curricula giunti nei nostri uffici. L’autonomia delle scelte di investimento rispetto alle logiche di Inpgi o Casagit, inoltre, garantisce una diversificazione dell’allocazione dei contributi dei giornalisti che consente di ridurre i rischi. L’attenzione dell’organismo di vigilanza Covip sulla nostra attività, che solo pochi anni fa aveva mosso molti rilievi sull’organizzazione interna del Fondo, garantisce l’osservanza di ogni nostro atto alle disposizioni di legge tutelando innanzitutto gli iscritti.

 

Negli ultimi tempi il Fondo sta uscendo da una fase adolescenziale, in cui è stato accompagnato per mano dalla vigilanza, come detto, e dal supporto di altri soggetti della categoria, per camminare legittimamente da solo e garantire le pensioni di secondo pilastro dei giornalisti italiani. Che in prospettiva saranno sempre più importanti, sia dal punto di vista quantitativo sia dal punto di vista della loro trasparenza, efficienza, qualità. Il rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, ad esempio, entrerà tra i requisiti di selezione dei titoli in cui i gestori investono, in occasione del rinnovo dei mandati in scadenza a fine 2020.

 

Abbiamo in agenda tanti progetti, tante idee e, inevitabilmente, andremo incontro a tante battaglie. E lo faremo con forza, coraggio e gioia, per tutelare gli iscritti allo strumento di previdenza complementare di categoria. Per far sì che, nell’incertezza sul destino dell’Inpgi , colleghe e colleghi possano trovare nel proprio fondo pensione un valido aiuto cui ricorrere.

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