di Carlo Picozza, Gianni Dragoni, Pietro Suber
Il Consiglio dell’Ordine del Lazio è alla prova di scelte cruciali per adempiere al compito di fornire, in trasparenza e con alta qualità, i servizi ai suoi iscritti: l’assegnazione delle deleghe di lavoro, da quella per la Formazione a quella per le Pari opportunità di genere, ad altre. Oltre alla trasparenza dei dati sui compensi (finora assenti) e al miglioramento dell’informazione sul sito, del tutto carente.
Ecco, in estrema sintesi – e in attesa di un rapporto completo che forniremo dopo le decisioni del prossimo Consiglio, fissato per giovedì 13 dicembre – il resoconto dei primi passi mossi dai consiglieri eletti.
I rappresentanti della lista civica Riforma & Dignità, uscita vincitrice tra i professionisti alle elezioni per il rinnovo dell’Ordine regionale, nella prima seduta del Consiglio sono stati costretti all’opposizione dall’alleanza stretta dai tre consiglieri professionisti di Controcorrente con i tre pubblicisti della lista Falleri 2.0. Grazie a questo patto di ferro, dirigono l’Ordine: Guido D’Ubaldo, presidente (che ha avuto 632 voti contro i 738 di Carlo Picozza, capolista di Riforma & Dignità), Maria Lepri, segretaria (la cui anzianità di iscrizione all’albo ha penalizzato il nostro candidato Roberto Monteforte che aveva preso il suo stesso numero di voti), Roberto Rossi, vicepresidente (pubblicista), Marco Conti (tesoriere).
Sin dalle prime battute, Gianni Dragoni, Carlo Picozza e Pietro Suber, i tre consiglieri eletti con la Lista Riforma & Dignità (insieme con le due revisore dei conti, Rossana Livolsi e Barbara Pavarotti), hanno indicato l’esigenza di maggiore trasparenza e collegialità, annunciando un’opposizione leale ma ferma e rigorosa di fronte a indirizzi poco chiari ed eventuali comportamenti lesivi del diritto dei cittadini di essere informati correttamente e compiutamente. È quanto accaduto già nelle prime tre sedute, sia di fronte alla composizione della lista di colleghi da sottoporre al presidente del tribunale civile di Roma per la formazione del Consiglio territoriale di disciplina sia di fronte a comportamenti poco rispettosi nel rapporto tra maggioranza e opposizione per il corretto funzionamento del Consiglio.
Sulla scelta della rosa dei consiglieri del Consiglio di disciplina, ad esempio, la discussione è stata particolarmente vivace e ha registrato anche momenti di forte tensione. Inoltre il dibattito sulla trasparenza, punto di forza del programma della Lista civica Riforma & Dignità, ha segnato ritardi ed omissioni che fino ad oggi devono ancora essere superate.
Pure esclusi dalle cariche di vertice del nuovo Consiglio regionale, i tre consiglieri di R&D hanno cominciato a porre in modo argomentato e costruttivo, le esigenze di riforma per una categoria fortemente segnata dalla crisi indotta dalle scelte degli editori e dalla rivoluzione tecnologica in atto. Le risposte della maggioranza sono ancora largamente incomplete. Aspettiamo giovedì 13 per esprimere un giudizio di merito più compiuto sia sulle scelte che sulle modalità con cui queste verranno perseguite.