SOS INPGI: SALVARE LA PROFESSIONE PER SALVARE LE PENSIONI ALTOLÀ ALL’ATTACCO LETALE DEI PREPENSIONAMENTI

Inpgi

di Romano Bartoloni

Salvare la professione per salvare un Inpgi dissanguato, sotto gli occhi dei suoi  amministratori, dalla decennale espulsione dal lavoro e dalle redazioni di generazioni di  valorosi giornalisti, pensionati nel pieno della maturità professionale e che avevano arricchito con i loro contributi le casse della nostra previdenza. 

In questa epoca di rivoluzione tecnologica e di comunicazione digitale, il giornalismo assediato da poteri prepotenti e maldifeso dal suo stesso Sindacato rischia la resa dei conti senza condizioni al fenomeno pestilenziale del precariato dilagante sotto le picconate di un mondo editoriale che, invece, di mettersi al passo con i tempi e con le nuove sfide industriali, si illude di salvare la pelle smantellando le migliori energie professionali in barba e a disprezzo della qualità dell’informazione. Diventa follia suicida restare alla finestra a guardare la grande vetrina interattiva e le possibilità dei nuovi mercati senza entrarci dentro con la forza dei valori, della professionalità e dell’autorevolezza di un giornalismo anti fakenews. La concorrenza degli influencer non è imbattibile e tantissimi follower si possono conquistare se si accetta la competizione online senza arroganza da primi della classe.

Primo atto fondamentale per salvare l’Inpgi è quello di respingere al mittente il disegno delittuoso ordito con legge del governo per una raffica di un migliaio di nuovi prepensionamenti da oggi al 2027 (un attacco alla Cassa e ai giornalisti con una perdita di contributi di 4,5 milioni all’anno, Marina Macelloni presidente uscente dell’Inpgi, sic 11/12/19). Uno spreco di denaro pubblico per affondare l’Istituto in perversa continuità di applicazione della legge 416 degli anni ‘80 dello scorso secolo che dal 2009  ai nostri giorni ha sterminato migliaia e migliaia di giornalisti ancora in gamba senza rimpiazzi ma mal sostituiti da un precariato sfruttato e sottopagato. Quasi tutte crisi aziendali fittizie pagate dallo Stato per soccorrere un’editoria incapace di ammodernarsi.

Un genocidio che ha sacrificato le migliori energie raddoppiando il numero dei pensionati che, con la valanga di nuovi prepensionamenti, sfonderà abbondantemente il tetto dei 10mila a carico delle casse Inpgi (un tetto quasi raggiunto oggi con  9.571 compresi i superstiti contro i 14.875 in attività, 18mila solo 5 anni fa, e di questo passo destinati a diminuire ancora e vistosamente). Un colpo mortale alla professione e alla sua identità culturale e sociale e un attentato scientifico al diritto dei cittadini di essere correttamente informati. La Fnsi non può più tentennare sulla dura reazione dello sciopero generale che ha più volte minacciato.

Per i giornalisti un grosso sacrificio carico di amarezze e umiliazioni in testa a una serie di sacrifici sempre più pesanti offerti a sostegno dell’Inpgi, dalla mancata perequazione ai prelievi forzosi ai limiti della legalità, il tutto per oltre 45 milioni negli ultimi anni. Sacrifici per la perdita del 25% del potere di acquisto ridimensionato da un carofisco senza sconti per gli anziani come negli altri Paesi.

Sacrifici di una vita di grossi contributi previdenziali per costruire un ricco patrimonio immobiliare in via di dilapidazione per tappare buchi ultramilionari. Fino a 10 anni di sacrifici, mortificazioni danni e disagi per 2200 colleghi creditori della loro liquidazione previdenziale dell’ex Fissa fra promesse e ripensamenti con la vana caccia a un un debitore fantasma nascosto in casa Inpgi. Sacrifici esistenziali di un’identità di prestigio faticosamente costruita negli anni a causa della truffa della disintermediazione e del fai da te dell’informazione nella quale guazza il sistema dei poteri. Sacrifici ingiusti e intollerabili di fronte ai vergognosi esempi di amministratori Inpgi che restano una mai ridimensionata pletorica casta dirigenziale e che non intendono rinunciare nemmeno a una fetta dei loro pingui emolumenti. 

Da parte nostra va severamente condannata la prostituzione di colleghi pensionati ai ricatti degli editori.

 

CANDIDATI SOS INPGI ELEZIONI FEBBRAIO

PENSIONATI INPGI 1 COLLEGIO NAZIONALE

SCHEDA CON BORDO ROSSO Max 7 preferenze

Massimo Alberizzi (Lombardia)

Romano Bartoloni (Lazio)

 Giuseppe Gallizzi (Lombardia)

Silvia Mauro (Lazio)

Marina Sbardella (Lazio)

Donato Sinigaglia (Veneto)

 

INPGI 1 – COLLEGIO NAZIONALE DEI SINDACI

SCHEDA CON BORDO AZZURRO Max 4 preferenze

Franco Abruzzo (Lombardia)

Marco Esposito (Campania)

Pierluigi Franz (Lazio)

Luigi Ronsisvalle (Sicilia)

 

CALENDARIO VOTAZIONI – Voto telematico ininterrottamente dalle ore 8 di alle ore 22 di lunedi 10, martedi 11 e mercoledì 12/02/020 con codice iscritto, pass e Pin istantaneo recapitato via sms al momento del voto. Voto al seggio dalle ore 10 alle ore 20 si sabato 15 e domenica 16/02/020 c/o uffici corrispondenza regionali. In arrivo documentazione elettorale con istruzioni.

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