Le misure Inpgi per autonomi a geometria variabile

Sono giorni di misure di sostegno al reddito per i giornalisti autonomi colpiti dalla carenza di lavoro dovuta a covid 19. Ieri la ministra del lavoro Catalfo ha varato le misure relative alla indennità ex articolo 44 del decreto cura Italia. Saranno riconosciuti 600 euro per il mese di marzo per chi ha un reddito fino a 35mila euro e una cifra analoga per chi ha un reddito tra 35 e 50 mila e dimostrerà o di aver chiuso la partita iva o di aver contratto di un terzo le entrate. Il
giorno prima invece Inpgi ha varato misure autonome di sostegno al reddito.
Di seguito la nostra analisi puntuale tra misure reali messe in campo dall’istituto di previdenza dei giornalisti italiani per il 40 per cento della platea potenziale e altri provvedimenti la cui richiesta concreta da parte dei colleghi e’ tutta da dimostrare.

INPGI 2: STANZIATI 42 MILIONI DI EURO IN FAVORE DEI GIORNALISTI AUTONOMI DANNEGGIATI DALL’EMERGENZA CORONAVIRUS”: questo il titolo vagamente ad effetto del comunicato stampa pubblicato venerdi nella Newsletter dell’Istituto, cliccare su https://inpginotizie.it/inpgi-stanziati-42-milioni-di-euro-in-favore-dei-giornalisti-autonomi-danneggiati-dallemergenza-sanitaria-da-covid-19 /. I giornalisti che l’hanno letto in fretta hanno immediatamente esultato perché ritenevano che vi fosse stata finalmente una risposta concreta da parte dell’INPGI 2 all’emergenza pandemia. Ma, giusto il tempo di rileggere bene e fino in fondo i testi dei provvedimenti e la modulistica allegata approvati in videoconferenza dal Comitato Amministratore INPGI 2, é arrivata inattesa una doccia fredda per migliaia di colleghi lavoratori autonomi. La loro delusione è soprattutto legata alla tempistica degli aiuti e all’entità degli stessi, nonché per la limitazione degli effettivi beneficiari.

Andiamo per punti.​

Indennizzo per taglio del lavoro.

Arriveranno 500 euro, ma non si sa ancora se lordi o netti (se l’importò sarà o no tassato dovrà chiarirlo il MEF) ESCLUSIVAMENTE ai 2800 giornalisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPGI (o INPGI 2), che nell’ultimo triennio abbiano realizzato un reddito tra i 2.100 e i 30.000 euro e che abbiano registrato nel trimestre marzo-aprile-maggio 2020 un calo dei compensi di almeno il 33% rispetto a quelli ricevuti nell’ultimo trimestre del 2019.​

In soldoni, cioè, solo a partire dal 1° giugno 2020 essi potranno. chiedere un aiuto di 500 euro (come detto non si sa se lordi o netti?) che forse arriverà, probabilmente, tra fine giugno e luglio. ​

Attenzione! Zero Euro a chi ha aderito al programma INPGI 2-CASAGIT. Se il giornalista ha, però, aderito in passato al programma triennale di assistenza sanitaria che l’INPGI 2 aveva avviato con la CASAGIT nel 2018 (sono stati 3.200 i colleghi che hanno accettato rispetto ai 2.800 che invece non hanno aderito), non spetta nulla. Pur non avendo formalmente rinunciato a qualunque aiuto presente o futuro da parte della Gestione Separata all’atto dell’adesione al programma INPGI 2-CASAGIT, al collega che ha aderito non arriverà nulla. Zero Euro. Questo é il succo della delibera approvata dal Comitato Amministratore. ​

Ma su che basi si regge questa scelta che di fatto crea un problema di equità, in quanto potrebbe discriminare tra colleghi di serie A e colleghi di serie B? L’INPGI 2 ha deciso di non poter concedere ora (si è riservato di poter esaminare la questione solo nei prossimi mesi) i 500 euro a tutti i 6 mila giornalisti con pari reddito perché in 3.200 avevano aderito al programma INPGI 2-CASAGIT con un costo nel 2019 di 1 milione 600 mila euro. Poiché, però, i ministeri vigilanti avevano approvato (dopo più di 2 anni) questo programma sono avanzati 1 milione 400 mila euro per ciascuno dei tre anni 2019-2020 e 2021. Di conseguenza questa somma é stata messa a disposizione ESCLUSIVAMENTE dei 2800 colleghi che non hanno aderito al programma INPGI 2-CASAGIT, i quali su domanda potranno ricevere, ma a partire da giugno in poi, i 500 euro. Da ciò si deduce, però, che se anche questi 2800 colleghi avessero, invece, aderito come gli altri al programma INPGI 2-CASAGIT con l’assistenza sanitaria gratuita, non vi sarebbe stato alcun assegno di 500 euro da parte dell’INPGI 2. Davvero un bel messaggio nei confronti di migliaia di colleghi che in questo momento non possono lavorare a causa dell’emergenza Coronavirus! ​

E poiché di emergenza Coronavirus 2020 stiamo parlando, non del passato. E i soldi per vivere servono ora, non a luglio! Insomma, sono stati messi a disposizione 1 milione 400 mila euro, e non 42 milioni di euro, come enfaticamente scritto nel titolo dell’articolo sulla Newsletter.

Prestiti in corso.

Il Comitato Amministratore ha poi deciso la sospensione delle rate dei prestiti in corso di rimborso da parte dei giornalisti iscritti alla Gestione Separata INPGI che si trovano in situazioni di temporanea difficoltà economica.​

Sospensione del pagamento delle rate dei prestiti, accesso agevolato al credito con Prestito Solidale INPGI 2 fino a 25mila euro a tasso 0​ da restituire in 3 anni e Fondo di Garanzia Solidale fino a 20 milioni di euro. La delibera è sulla carta già operativa (ma verrà comunque inviata ai ministeri vigilanti come informativa) ed è destinata ai colleghi che hanno in corso un piano di rateizzo per il rimborso di un finanziamento erogato dalla Gestione separata dell’Istituto e che potranno, autocertificando la situazione di difficoltà conseguente all’emergenza sanitaria in atto, ottenere la sospensione, fino ad un massimo di 12 mesi e senza sgravio di interessi, del pagamento delle rate dovute.​ Inoltre, gli iscritti all’INPGI 2 che, a causa dell’emergenza, abbiano visto ridotti i propri compensi nel trimestre marzo-maggio 2020 in misura almeno pari al 33% rispetto ai compensi percepiti nel trimestre ottobre-dicembre 2019, potranno richiedere – ma sempre a partire dal 1° giugno 2020 – un prestito, a tasso zero, con piano di rateizzo della durata fino a 36 mesi, per un importo variabile in funzione dell’entità della riduzione del volume dei compensi e dell’anzianità contributiva presso la Gestione previdenziale, in un range comunque compreso tra 2.000 euro e 25.000 euro. I beneficiari non potranno chiedere il rinnovo del prestito che non è, comunque, cumulabile con altri prestiti erogati a giornalisti appartenenti alla stessa famiglia.​​

A tal proposito viene istituito in favore di circa 10 mila giornalisti lavoratori autonomi con un reddito annuo compreso tra i 7.500 euro e i 50.000 euro un Fondo di Garanzia Solidale dell’ammontare di 10 milioni di euro, ma l’INPGI 2 potrà erogare prestiti fino a due volte la disponibilità del Fondo stesso, ovvero fino a un massimo di 20 milioni di euro.​​ Tutta da accertare l’efficacia concreta della misura

Infine sono state approvate anche altre due delibere che non saranno immediatamente esecutive, ma restano al momento in stand by perché dovranno essere approvate dai Ministeri vigilanti (Lavoro e MEF): “Sospensione e differimento dei versamenti relativi al minimo contributivo minimo 2020 ed al saldo dei contributi sui redditi 2019” ed “Estensione del congedo parentale, ai sensi dell’art. 13, comma 3, del decreto Cura Italia anche ai giornalisti libero professionisti e co.co.co. iscritti alla Gestione Separata dell’Inpgi”.​​

I giornalisti iscritti alla Gestione separata che, nel 2019, abbiano conseguito un reddito esclusivamente da lavoro autonomo non superiore a 30 mila euro potranno effettuare il pagamento dell’acconto sul contributo 2020 anche successivamente alla scadenza del 31 luglio 2020 e fino alla scadenza del saldo, prevista per il 31 ottobre 2021, senza applicazione di sanzioni e avvalendosi, ove richiesto, di una rateazione semestrale.​​
Inoltre, sempre in favore della medesima categoria di colleghi, il pagamento del contributo a saldo sui redditi 2019, la cui scadenza è prevista per il 31 ottobre 2020, potrà essere effettuato in modalità rateale, senza aggravio di interessi, fino a un massimo di 12 mesi.​​

Estensione del congedo parentale, ai sensi dell’art. 13, comma 3, del decreto Cura Italia anche ai giornalisti libero professionisti e co.co.co. iscritti alla Gestione Separata dell’INPGI.​​

Da ultimo con un’altra delibera è stata, infine, estesa anche in favore dei giornalisti iscritti alla Gestione separata la facoltà – già prevista dall’esecutivo per i lavoratori autonomi iscritti presso la Gestione separata dell’INPS – di usufruire di un numero di giornate di permesso per congedo parentale, fino ad un massimo di 15, per le quali è prevista l’erogazione di una​​ indennità economica. Il beneficio è riservato agli iscritti con figli fino a 12 anni ovvero anche di età superiore, se disabili​.

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