Nonostante le molte sollecitazioni alla sobrietà, nonostante il nostro appello che in pochi giorni ha raccolto quasi mille firme, i costi per gli organismi di vertice di Casagit crescono: anzi prevedibilmente raddoppiano. Andiamo in ordine, voce per voce, per spiegare come, con le delibere approvate dal Cda martedì 20 luglio, si arrivi ad una spesa complessiva intorno ai 300 mila euro annui.
Per il Presidente, Gianfranco Giuliani, l’indennità ammonta a 60mila euro lordi annui. Ma se andrà – come andrà – in aspettativa non retribuita dal suo giornale, l’indennità sale a 95.514 euro lordi. A queste cifre si aggiunge una diaria di 120 euro a giornata di presenza a Roma, oltre ovviamente alle spese di viaggio, vitto e alloggio (in Roma sarà a disposizione una foresteria) e all’uso del cellulare di servizio intestato alla Mutua. Insomma, esclusi i rimborsi spesa, siamo di fronte ad indennità per un totale di circa 107 mila euro (cui devono inoltre aggiungersi i costi della foresteria) contro i 62/63 mila euro della precedente consiliatura.
Per i vicepresidenti, al momento, la spesa deliberata si mantiene al livello dei costi precedenti: 15 mila euro lordo annui per ciascuno dei due incaricati.
Tuttavia i dolori, e gli allarmi, vengono dalla dichiarata intenzione di costruire, già dopo le ferie estive, anche per il Vicepresidente vicario, Gianfranco Summo, un impegno a tempo pieno che comporti la richiesta di aspettativa e che quindi sia retribuito con una indennità di carica pari a 79.160 euro, alla quale si dovrà poi aggiungere una diaria di 90 euro a giornata di presenza in Roma, oltre all’alloggio in foresteria ed alle spese di viaggio, vitto e cellulare aziendale.
E’ da tener presente che lo Statuto affida al Vicepresidente vicario il solo compito di sostituire il Presidente in caso di sua assenza o impedimento ed appare quindi improprio ipotizzare aspettative e prevedere compensi se non in casi definiti, eccezionali e comunque temporanei. Probabilmente la questione dovrà passare per una valutazione assembleare.
Ma diciamocelo: il vero problema è un altro. Casagit ha davvero bisogno di due figure, un Presidente ed un Vicario, a tempo pieno, con gli oneri conseguenti? Per fare che? E ancora: Casagit, che nel 2021 spera in un un bilancio in pareggio ma già teme di andare in passivo dal 2022, può permettersi il costo di questa inutile duplicazione di incarichi che – tra indennità, foresteria e rimborsi vari, supererà complessivamente i 200 mila euro per queste due sole figure di vertice?
Insomma: ci serve raddoppiare, forzando lo Statuto, incarichi e ruoli? Possiamo permetterci la spesa che ne segue?
Per i membri del Cda, i Revisori dei Conti e i Fiduciari, il Cda ha invece saggiamente confermato i livelli di indennità precedenti. Mentre per il Collegio dei Probiviri, istituto che prima non esisteva, la spesa complessiva è contenuta in 5 mila euro annui. Bene.
I problemi però rispuntano tutti con Fondazione e CasagitServizi. Nella precedente consiliatura, gli incarichi in Fondazione erano gratuiti: adesso si parla di 15 mila euro al Presidente della Fondazione e di 15 mila al presidente di CasagitServizi. Non è ancora chiarito il compenso per i consiglieri, ma appare piuttosto paradossale la mancata previsione di un divieto di cumulo per cariche e indennità: così, Giampiero Spirito, in predicato per le due presidenze, avrà emolumenti per 30 mila euro annui.
In definitiva si è davvero buttata al vento l’occasione di mandare un segnale di attenzione, di marcare uno stile di sobrietà che avrebbe distinto Casagit dagli altri enti di categoria e che i colleghi – avviliti da una crisi che colpisce tutti, impauriti per le sorti dell’Inpgi, delusi da anni di proclami rimasti sulla carta – avrebbero condiviso e apprezzato. E per il quale continueranno a impegnarsi.
Insieme per Casagit Lazio