di Paolo Tripaldi – candidato con INSIEME PER CASAGIT
L’anno della pandemia ha messo in evidenza l’importanza del lavoro giornalistico nel garantire un argine alle fake news ma, al contempo, ha confermato una crisi del settore che rischia di creare nuovi disagi, disoccupati, cassintegrati e aumento del lavoro precario.
I dati sono allarmanti se consideriamo che nel mese di marzo 2021, secondo i dati rilevati da Ads per Prima comunicazione, la maggior parte dei quotidiani cartacei ha visto perdere copie: il Corriere della Sera ha perso il 6,26% di vendite a marzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; Repubblica il 9,94%; La Stampa ha perso il 12,45%.
Il digitale ha solo in minima parte limitato i danni se pensiamo che, sempre prendendo in considerazione i dati di marzo 2021 con quelli dello stesso mese del 2020, sono in positivo tra diffusione cartacea e digitale giornali come il Corriere della Sera con un +0,48%; Il Sole 24 Ore con + 4,61%; Il Messaggero con + 0,57%; ma hanno registrato un calo del dato di diffusione cartaceo + digitale testate come Repubblica, -5,36%; La Stampa, -8,92% e La Gazzetta dello Sport, – 8,72%.
Si preannuncia un 2021 di tagli e prepensionamenti con costi per ammortizzatori sociali che graveranno sempre sulle spalle della stessa categoria giornalistica.
Ma se la crisi del settore rischia sempre più di abbandonare intere generazioni alla precarietà un ente assistenziale quale la Casagit non può dimenticare la parte più debole della categoria e dedicare a questa tutti gli sforzi possibili al fine di garantire loro un’assistenza sanitaria.
Anche la trasformazione dell’ente in società di mutuo soccorso, aprendo la Casagit alle altre professioni e ai singoli cittadini, se da un lato garantirà la solidità dei conti negli anni futuri impone un ripensamento e un allargamento delle prestazioni sanitarie dedicate proprio ai colleghi che non sono tutelati.
La strada potrebbe essere quella di una implementazione dei profili di assistenza che Casagit dedica ai giornalisti non contrattualizzati, così come pretendere un fondo di solidarietà, con la partecipazione anche degli editori, da destinare proprio all’assistenza sanitari dei colleghi meno garantiti.
Il sostegno e la difesa dei giornalisti in difficoltà deve essere sempre il faro guida della Casagit anche nei prossimi anni.
La lista ‘Insieme per Casagit’ propone, proprio in questa direzione, di destinare parte degli 8 milioni di attivo del bilancio 2020 al rafforzamento delle prestazioni a favore di cassintegrati e disoccupati.
Un attivo dovuto alla riduzione delle prestazioni sanitarie, e quindi dei relativi rimborsi, nell’anno della pandemia che ha però visto aumentare i disagi dei colleghi non tutelati.